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Il ritratto di Enrico Gonzales emerge da un accurato affresco storico e viene colto nella lingua alta del diritto e in quella popolare, l'amato milanese; lingue che hanno formato il tessuto connettivo di uomini che hanno vissuto l'esperienza tragica di due conflitti mondiali, sofferto le violenze del fascismo e conosciuto la straordinaria stagione resistenziale. Uomini che hanno sognato la grande Patria europea, amato la Patria nazionale e la piccola Patria: la Milano in cui vissero, pensarono, scrissero, operarono e lottarono per l'emancipazione del popolo senza diritti Filippo Turati, Anna Kuliscioff, Luigi ed Ersilia Majno, Claudio Treves, Giacomo Caldara, Antonio Greppi, Ezio Vigorelli e molti altri, in uno slancio affettivo e ideale irripetibile, vissuto da maestro a discepolo, da padre a figlio, da amico ad amico, da militante a militante, per declinare nella realtà l'utopia fatta di umanità, libertà, giustizia e fratellanza che ha fatto grande il socialismo delle origini, nato alla fine del XIX secolo e ferito a morte dal fascismo.